14 Mar Come inquinamento e qualità dell’aria indoor influiscono su salute ed economia
Durante la pandemia di COVID-19, il tema dell’inquinamento e della qualità dell’aria indoor è stato molto più attenzionato rispetto al passato. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha perciò puntualmente pubblicato le nuove linee guida “WHO global air quality guidelines”, concentrandosi su particolato (PM2,5 e PM10), ozono, biossido di azoto, biossido di zolfo e monossido di carbonio. Questi elementi sono infatti capaci di contribuire alla diffusione di virus se presenti in determinate quantità.
L’obiettivo prefissato è stato quello di individuare le soluzioni atte a diminuire le malattie legate all’esposizione prolungata a elevati livelli di inquinamento dell’aria e quindi indicare cosa fare per proteggere maggiormente le persone, a partire innanzitutto da quei luoghi dove esse trascorrono la maggior parte del proprio tempo (quasi il 90%): gli ambienti chiusi.
Cosa dice il documento dell’OMS
Oggigiorno esistono prove solide che dimostrano quanto l’inquinamento atmosferico possa influire su diversi aspetti della salute, anche a concentrazioni più basse di quelle precedentemente conosciute e non solo all’aperto.
Le nuove linee guida globali pubblicate nel 2021 dall’OMS forniscono pertanto evidenze sui rischi, dimostrando come l’aria di scarsa qualità possa provocare malattie non trasmissibili come ad esempio cardiopatie ischemiche, ictus, asma e cancro, oltre ad altre problematiche riconducibili alla Sindrome da Edificio Malato, di cui abbiamo parlato approfonditamente qui, dove abbiamo messo in evidenza gli effetti a breve e lungo termine.
Come confermato anche dallo stesso Ministero della Salute italiano, c’è stata una rivalutazione completa delle prove accumulate, con una revisione al ribasso delle concentrazioni degli inquinanti rispetto ai valori raccomandati 15 anni fa.
In particolare, la media annuale del particolato fine (PM2,5) passa da 10 a 5 µg/m3, quella del particolato inalabile (PM10) da 20 a 15 µg/m3, mentre il biossido di azoto (NO2) scende da 40 a 10 µg/m3. Per il monossido di carbonio (CO) gli esperti suggeriscono il limite giornaliero di 4 µg/m3.
Come l’aria influenza salute ed economia
L’Indoor Air Quality (I.A.Q.) in ambiente lavorativo, oltre a rappresentare un tema molto delicato per quanto riguarda la salute delle persone, come già detto in precedenza, ha tuttavia notevoli implicazioni anche dal punto di vista economico.
La diffusione di malattie riconducibili a una scarsa qualità dell’aria provoca infatti ogni anno un gran numero di giornate lavorative perse ed enormi costi per la pubblica sanità, oltre a un calo della produttività che pesa inevitabilmente sulle casse delle aziende.
Già in un altro articolo abbiamo discusso di quanto la qualità dell’aria e la produttività siano due elementi sempre più correlati, spiegando come l’I.A.Q. possa avere conseguenze, anche gravi, sia sul comfort ambientale sia sulla salute. Per saperne di più, clicca qui.
Cosa possiamo fare per migliorare la qualità dell’aria?
L’inquinamento atmosferico outdoor è sicuramente in grado di alterare la qualità dell’aria indoor, essendo costituito da agenti chimici, fisici e biologici pericolosi per la salute, ma non sono da escludere nemmeno le fonti interne all’edificio, come:
- Scarsa ventilazione
- Problemi di controllo della temperatura
- Umidità troppo alta o bassa
- Difetti strutturali
- Uso di prodotti per la pulizia non idonei
A tal proposito, diventano fondamentali gli impianti d’aerazione operanti all’interno di locali di produzione, uffici, sale di attesa, corridoi, sale riunioni, ascensori, mense etc. purché siano costantemente sottoposti a verifiche e manutenzione, per garantire che il loro funzionamento sia sempre efficace ed efficiente.
Il monitoraggio delle concentrazioni dei contaminanti aerodispersi è il modo migliore per essere sicuri di respirare sempre l’aria migliore possibile, proprio perché filtrata e trattata da sistemi aeraulici puliti, sanificati e in generale sottoposti a controlli ciclici programmati nel tempo.
Insomma, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha mostrato la via, dimostrando quanto l’inquinamento e la qualità dell’aria indoor possano influire su salute ed economia. Alle aziende non resta quindi che approfondire le tematiche esposte, riconoscere quanto il tema sia attuale e meriti attenzione e infine agire di conseguenza.
Per avere garanzia di respirare sempre e solo aria di qualità, migliorare le condizioni di lavoro, ridurre il rischio di malattie cardiache e respiratorie, mantenere un corretto ricircolo dell’aria, affidati a dei professionisti che possono prendersi cura del tuo impianto.
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