12 Lug Gli effetti dell’aria su anziani e operatori sanitari
La qualità dell’aria indoor all’interno di case di cura, case di riposo e RSA è un tema da tenere in grande considerazione per la salute non solo degli ospiti, ma anche degli addetti ai lavori. In ambienti chiusi come camere da letto, corridoi, sale ristoranti e spazi comuni, possono essere numerosi gli effetti dell’aria su anziani e operatori sanitari. È estremamente importante infatti respirare aria sana e pulita, per evitare la diffusione di malattie respiratorie o l’insorgere di disturbi di diversa entità.
Come abbiamo visto nella nostra news precedente, l’inquinamento, sia esterno che interno, è al giorno d’oggi la causa di circa 7 milioni di morti premature all’anno, di cui il 50% derivate da cardiopatia, ischemia e ictus.
La situazione della qualità dell’aria in ambienti confinati assume quindi un peso maggiore quando si ha a che fare con persone fragili, con malattie pregresse e/o anziane, che vivono all’interno di case di cura, case di riposo e RSA. Qui, le sostanze nocive aerodisperse, in assenza di un impianto dell’aerazione efficiente, capace cioè di garantire le migliori performance in termini di ricircolo dell’aria e del mantenimento delle caratteristiche termoigrometriche ideali per il nostro benessere, potrebbero creare numerosi danni e avere un impatto devastante sulla salute di chi ha più bisogno, che va difeso nella maniera migliore possibile.
Ovviamente, tra le persone da proteggere, non si può escludere di certo chi lavora in prima linea dentro a queste strutture, ovvero i membri di tutto lo staff sanitario e assistenziale che è attivamente coinvolto, come medici, infermieri, operatori socio-sanitari, ausiliari socio assistenziali, fisioterapisti e addetti ai servizi generali (cucina, pulizia, etc.).
Sale l’età media: i principali rischi per la salute degli anziani
Il trend demografico in Italia, da molti anni ormai, vede un invecchiamento progressivo della popolazione, come ci sottolinea il report ISTAT 2023.
L’età media della popolazione del nostro paese continua a salire. Siamo infatti passati da 45,7 anni di media nel 2020, a 46,5 dell’inizio del 2023. Gli over 65 sono quasi il 25% della popolazione, precisamente 14 milioni 177 mila, mentre gli ultra ottantenni rappresentano il 7,7% degli italiani (4 milioni 529 mila). Pensare poi che dall’inizio degli anni 2000 sono triplicate le persone sopra i 100 anni.
Il problema principale è che l’aumento della speranza di vita non corrisponde a un aumento delle nascite, tant’è che il 2022 ha fatto registrare il peggior dato a livello di fecondità. Per la prima volta infatti ci si è fermati al di sotto delle 400mila nascite, registrando un calo dell’1,7% sull’anno precedente.
Da questi dati, ci si aspetta che in futuro, con la crescita dell’età media della popolazione, aumentino di conseguenza anche le fasce d’età più anziane che avranno bisogno di aiuto e di luoghi che potranno accoglierli e curarli. Da qui il rischio non solo di trovarsi in situazione di sovraffollamento, ma anche di assistere a un maggiore passaggio di individui all’interno degli ambienti confinati, tra visite parentali e spostamenti dentro/fuori del personale medico, con il rischio di compromettere la qualità dell’aria interna.
Tra le strutture più comuni che potranno subire un aumento considerevole di ospiti nei prossimi anni, troviamo innanzitutto le case di cura, che accolgono anziani che sono in parte autosufficienti, ma che richiedono un supporto sanitario costante, in quanto affetti da malattie importanti. Altro esempio sono le case di riposo, che sono sempre dedicate agli anziani, ma, in questo caso, hanno l’obiettivo primario di far passare loro del tempo piacevole in compagnia, promuovendo le relazioni sociali.
Diversamente, le RSA, conosciute anche come Residenze Sanitarie Assistenziali, ospitano gli Over 65 non più autosufficienti, che hanno bisogno pertanto di assistenza medica 24 ore su 24, oltre che di un sostegno e un supporto totale per le attività di routine.
Immaginando questi ambienti, con così tante persone, la maggior parte delle quali di una certa età e magari con patologie più o meno gravi, chiusi in un ambiente con uno scarso ricircolo dell’aria dovuto a un impianto d’aerazione trascurato, è facile immaginare i pericoli che potrebbero correre a livello di salute. Loro, così come chi si occupa e preoccupa di loro.
Manutenzione assente e accumulo di sporcizia all’interno di condotti o nelle componenti dei sistemi aeraulici accresce le chances di formazione e diffusione di virus, batteri e agenti patogeni, che possono così minare la sicurezza dell’intera struttura. In generale sono fondamentali i DPI (dispositivi di protezione individuali) che restano perlopiù destinati al personale assistenziale, per questo occorre attenzionare principalmente gli impianti d’aerazione, che hanno il compito di filtrare l’aria e di renderla pulita, salubre e controllata, per tutti.
Controllare periodicamente e programmare una manutenzione dell’impianto aeraulico può essere decisivo in questi contesti in cui la salute necessita di un’attenzione ancora maggiore rispetto ad altre circostanze. In questo Cointec è il partener ideale per garantire un’air quality di livello superiore, sempre.
Covid e RSA: una maggiore consapevolezza sul tema della qualità dell’aria interna
Durante la pandemia di COVID-19, le RSA sono state tra i luoghi maggiormente colpiti dal virus. Affidandoci al report redatto dall’Istituto Superiore di Sanità nell’aprile del 2020, i soggetti deceduti sino a quel momento erano ben 3859, di cui 133 positivi e 1310 con sintomi simil-influenzali. Il tasso di mortalità si attestava sul 3,1%, arrivando al 6,8% in Lombardia.
Tutti ricordiamo quanto sia stato pesante quel periodo. Numerose RSA avevano imposto il divieto delle visite parentali per evitare che gli asintomatici portassero il virus al loro interno. Molte residenze si erano arrangiate con videochiamate e telefonate per mantenere il contatto tra gli ospiti e i loro cari, una soluzione che, tuttavia, non ha certo aiutato il benessere fisico e mentale delle persone ricoverate.
La situazione del 2020 ha messo in luce quindi diverse criticità presenti in queste strutture, tra cui una scarsa conoscenza delle modalità di propagazione delle particelle nell’aria e una grave trascuratezza dei sistemi di aerazione. Quando si parla di individui fragili, è fondamentale ricordare quanto l’aria fresca possa favorire una migliore funzionalità polmonare e tenere lontani gli effetti dell’inquinamento indoor, oltre a prevenire la formazione di muffe, creando così le migliori condizioni di vita per soggetti sensibili e allergici.
La pandemia ha sicuramente alzato il livello di attenzione, facendo comprendere quanto una buona qualità dell’aria indoor possa fare la differenza. L’esperienza del COVID-19 ha portato infatti a una maggiore consapevolezza, ma già oggi si osserva un preoccupante ritorno allo status precedente, che rischia di far precipitare di nuovo gli standard di sicurezza che sembravano ormai acquisiti.
Per garantire un ambiente interno sempre sicuro e controllato, è necessario mantenere una corretta ventilazione e un ricambio continuo dell’aria. Bisogna evitare che gli impianti in uso si sporchino eccessivamente, per non incorrere in guasti costosi e per impedire che i sistemi stessi diventino diffusori di elementi nocivi. Mantenere un’aria pulita e controllata ogni giorno è vitale, non basta eseguire un intervento a cui non viene fatto seguito un piano programmato di manutenzione e verifiche igienico sanitarie costanti.
Mentre la pandemia ha evidenziato l’importanza di standard rigorosi di controllo, è cruciale pertanto non abbassare la guardia e continuare a garantire la sicurezza e il benessere di ospiti e lavoratori.
Un impianto d’aerazione pulito per assicurare benessere e sicurezza
Impianti di riscaldamento o condizionamento, materiali edili, disinfettanti, attività di cottura in cucina: queste sono solo alcune delle fonti che contribuiscono a far circolare in ambienti confinati particelle inquinanti come le PM10 e le PM2,5, di cui abbiamo parlato nella news “Qualità dell’aria indoor e outdoor: qual è quella più inquinata?”.
Queste sostanze – che colpiscono maggiormente le persone più fragili – tendono a provocare asma, tosse, espettorato, respiro sibilante e respiro affannoso. Per limitarne la circolazione e fornire una qualità dell’aria indoor elevata, scegliere di affidarsi a Cointec per una struttura più sicura può fare la differenza!
Il nostro obiettivo, da quasi 30 anni, è infatti quello di garantire il benessere e salvaguardare la salute delle persone di ogni età: all’interno delle case di cura, delle case di riposo e delle RSA, in particolare, l’apporto che possiamo fornire può essere ancora più prezioso, grazie alla nostra esperienza e competenza in questo settore. Abbiamo a cuore la salute di tutti e il nostro compito è contribuire a rendere ogni struttura più sana e controllata, attraverso una completa gestione e manutenzione dell’impianto aeraulico.
I nostri interventi comprendono bonifiche, sanificazioni di condotti aeraulici, pulizia di Unità di Trattamento dell’Aria, Fancoil e molto altro. Essendo luoghi delicati, ogni operazione deve avvenire secondo standard qualitativi elevati e, prima di procedere, è sempre necessario stabilire un piano di pulizia in base a:
- Tipologia dell’ambiente
- Organizzazione dell’ambiente
- Flusso di persone
- Tipologia di macchinari presenti
Con una corretta manutenzione degli impianti d’aerazione, assicuriamo un risparmio economico considerevole a lungo termine, evitando guasti o spese per ricambi, grazie a un monitoraggio chimico e microbiologico periodico, oltre a una consulenza continua e interventi ordinari.
Per saperne di più sulle verifiche igienico sanitarie, bonifiche e sanificazioni di impianti aeraulici all’interno di case di cura, case di riposo e RSA, non perdere il nostro approfondimento dedicato.
Per una consulenza specializzata o per prenotare un nostro intervento, scrivi a igiene@cointecsrl.it oppure chiamaci allo 039/6902682.