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Qualità dell’aria indoor e outdoor: qual è quella più inquinata?

14 Giu Qualità dell’aria indoor e outdoor: qual è quella più inquinata?

Se a 100 persone chiedessimo: “È più inquinata l’aria esterna o quella presente in un ambiente confinato?”, quasi tutti risponderebbero, senza alcun dubbio, che la qualità dell’aria indoor è nettamente migliore rispetto a quella outdoor.
Ma è veramente così? Oppure i dati smentiscono questa convinzione? Scopriamo insieme se è corretto ritenere che la I.A.Q. (Indoor Air Quality) prevalga su quella al di fuori delle nostre case e uffici.

Inquinamento atmosferico e qualità dell’aria

Per comprendere appieno la situazione della qualità dell’aria outdoor, ci affidiamo Mal’Aria di città, il report annuale di Legambiente, pubblicato a febbraio 2024, che analizza i livelli di inquinamento atmosferico nelle città italiane.

Lo studio ha analizzato i capoluoghi di provincia, prendendo in considerazione i livelli di PM10 e PM2,5, polveri sottili di cui abbiamo già parlato nelle precedenti news e biossido di azoto (NO2).

Per quanto riguarda il PM10, sono 18 le città italiane in cui si registrano valori non a norma e al primo posto troviamo Frosinone con 70 giorni oltre la soglia massima, al secondo Torino con 66, al terzo Treviso con 63 e successivamente Mantova, Padova e Venezia, rispettivamente con 62. Presenti nell’elenco anche Milano, Napoli e Verona. Con il nuovo limite in vigore dal 2030 (20 µg/m), addirittura 69 non risulterebbero in regola.

Il PM2,5, invece, per i limiti attuali di 25 µg/mc, non sono state infrante, ma ci sono numerose città sul filo che, con la nuova indicazione futura di 10 µg/mc, sarebbero notevolmente oltre i massimi consentiti: stiamo parlando di Padova (24), Vicenza (23), Cremona e Treviso (21), Bergamo e Verona (20) e Brescia, Pavia e Piacenza (19).

L’ultimo inquinante che vogliamo approfondire è l’NO2, un gas prodotto dall’ossidazione del monossido di azoto. Anche in questo caso, le città attualmente rispettano i limiti richiesti, ma molte hanno fatto registrare livelli preoccupanti, soprattutto in ottica della nuova norma di 20 µg/mc a partire dal 2030. Alcune di queste si troverebbero abbondantemente al di fuori dei massimi consentiti, come ad esempio Napoli (38), Milano (35), Catania e Palermo (33), ma anche Bergamo e Roma (32).

Rispetto agli anni precedenti, la qualità dell’aria esterna è stabile, ma rimane critica: si evidenzia solo un lieve miglioramento dei livelli che però non è tanto attribuibile a politiche volte a ridurre l’inquinamento, ma più che altro a condizioni metereologiche particolarmente favorevoli. Come afferma la stessa Legambiente, la lotta allo smog nelle città italiane è ancora in salita: i livelli di inquinamento atmosferico restano distanti sia dai limiti normativi previsti per il 2030 sia dai valori suggeriti dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Per questo motivo, la salute dei cittadini è a rischio. Secondo le stime dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, nel 2021 in Europa sono state registrate 253 mila morti premature a causa del PM2,5. In Italia si stima che i decessi strettamente legati alla scarsa qualità dell’aria circostante siano stati circa 47 mila. Questo ci fa capire quanto sia fondamentale un cambio di rotta imminente per il nostro benessere e la nostra salute.
Nel prossimo paragrafo andremo ad approfondire maggiormente la qualità dell’aria indoor, per capire la correlazione con quella outdoor e se siamo davvero al sicuro all’interno degli ambienti dove passiamo la maggior parte del nostro tempo.

La qualità dell’aria indoor è davvero migliore di quella outdoor?

Secondo la Lawrence Berkeley National Laboratory, in uno studio condotto su quasi 10 mila partecipanti, le persone trascorrono circa l’87% della loro giornata in case o edifici e un altro 6% in veicoli chiusi.

Il problema degli ambienti confinati sta nel fatto che la concentrazione di elementi inquinanti aumenta notevolmente rispetto all’aperto, costringendoci a respirare aria carica di particelle pericolose. Diversi rapporti della US Environmental Protection Agency (EPA), hanno dimostrato infatti che i livelli di inquinamento dell’aria presente all’interno delle nostre case, nei luoghi di lavoro dove ci rechiamo tutti i giorni e persino nelle aule scolastiche, sono in genere da 2 a 5 volte superiori a quelli dell’inquinamento dell’aria esterna. In certe condizioni, tra l’altro, soprattutto in assenza di un corretto ricircolo dell’aria, la situazione può precipitare considerevolmente.

In generale, si consiglia di far entrare regolarmente molta aria esterna per ridurre le concentrazioni di inquinanti interni e gas tossici, come particelle ultrafini e anidride carbonica (CO2). Questo però crea un ulteriore problema. L’esposizione ai PM10 e ai PM2,5 esterni aumenta in modo significativo quando l’aria esterna inquinata entra in grandi quantità con le finestre aperte per lunghi periodi. La statistica afferma infatti che quasi la totalità dell’inquinamento indoor è costituito da quello outdoor che si è infiltrato nell’aria interna.

In alcuni casi poi i gas possono reagire con le sostanze presenti in uffici, corridoi e spazi comuni, creando ulteriori sottoprodotti chimici volatili assai dannosi per la salute.

Il Journal of American College of Cardiology, ad esempio, ci avvisa che l’inquinamento sia esterno che interno è la causa di circa 7 milioni di morti premature all’anno (4 milioni sono i decessi dovuti a una cattiva aria indoor), di cui il 50% derivate da cardiopatia, ischemia e ictus.

Aggiungiamo però che non sono solo le malattie cardiovascolari a preoccupare quando si parla di aria interna di scarsa qualità. Bassi livelli di I.A.Q. possono provocare sintomi di asma e numerose infezioni virali delle vie respiratorie, come abbiamo visto a proposito dei danni da Sindrome da Edificio Malato. Gli scienziati segnalano soprattutto due inquinanti atmosferici, ozono e particolato, che, se presenti in quantità elevate, possono essere la causa scatenante di alcuni problemi di salute, ma non va sottovalutata nemmeno l’esposizione agli allergeni come acari, pollini, polveri in ambito professionale oppure la muffa.

La situazione insomma è preoccupante e allarmante. Tuttavia, mentre all’aperto sono necessarie politiche e misure più rigorose volte a ridurre l’inquinamento, migliorare la qualità dell’aria e tutelare il benessere delle persone, negli spazi chiusi assumono un ruolo sempre più rilevante la presenza e il funzionamento degli impianti aeraulici, tenendo bene a mente la loro manutenzione al fine di garantirne l’efficienza e l’affidabilità.

Il metodo Cointec per la pulizia degli impianti d’aerazione

I sistemi d’aerazione sono uno strumento fondamentale per permettere un corretto e costante ricircolo dell’aria. Filtrando quella esterna, ci permettono di fatto di respirare in una condizione di sicurezza, riducendo al minimo l’esposizione a certe sostanze. Un impianto funzionante, che garantisce le migliori performance, ha però bisogno di manutenzione e pulizia, proprio per far sì che riesca a svolgere pienamente il proprio compito, impedendo agli elementi nocivi aerodispersi di concentrarsi troppo e di diffondersi in maniera pericolosa.

Cointec opera nell’ambito degli impianti aeraulici, occupandosi di filtrazione, verifiche igienico sanitarie, sanificazioni e bonifiche. Il nostro scopo da sempre è proteggere le persone e assicurare una qualità dell’aria indoor di livello, grazie a un team esperto e altamente specializzato. Abbiamo gli strumenti per monitorare la qualità dell’aria interna, controllare le fonti di inquinamento indoor, i livelli di umidità e anidride carbonica e molto altro.

Nel corso degli anni, abbiamo sviluppato un nostro metodo specifico, frutto di una costante ricerca e innovazione, che ci permette di garantire interventi personalizzati e straordinariamente efficaci. Tra i più richiesti dalle aziende, consigliamo CoolClean, il nostro servizio innovativo per la pulizia e la manutenzione dei fancoil.

Abbiamo però a disposizione anche una vasta gamma di filtri dell’aria (prefiltri, ad alta efficienza, assoluti e a carboni attivi), consultabile direttamente nella nostra pagina prodotti.

Hai bisogno di una consulenza oppure vuoi saperne di più sui servizi che offriamo? Scrivi a igiene@cointecsrl.it oppure contattaci al numero 039 6902682.



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Cointec e il servizio CoolClean presso lo Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel & Conference Center